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    Un forte abbraccio alla mia famiglia; a mio figlio, che con le sue "bricciole" (impossibile fargli capire l'errore ), mi ha dato l'ispirazione per il titolo del blog e al mio piccolo cucciolo che vorrebbe già scrivere al pc come la mamma!

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Amica canna

16 anni e sentivi che la tua vita non aveva senso, avevi rovinato tutto!
16 anni e ti sentivi come un vecchio inerme, privo di forze…

I tuoi unici pensieri si erano fermati a lei e al fumo…
E pensare che avevi tutto dalla vita!
Una famiglia che ti adorava! La possibilità di seguire la scuola che volevi, amavi disegnare, era la tua vita!
Una ragazza che ti adorava…
Ma è stato più forte di te: il fumo, la tua amica canna… gli amici che te la offrivano! Quelli si che erano veri amici! Ah si!
A niente son servite le minacce, le litigate, il cercar di farti capire che non saresti andato molto lontano… “Tu non capisci – dicevi a tua madre – i tempi son cambiati, adesso tutti si fanno una canna… Io devo vivere i miei 16 anni!”
Bel modo di vivere i propri 16 anni!
Per la tua amica canna, hai mandato a quel paese la tua famiglia, l’hai mal trattata, le hai parlato male…
Hai trascurato la tua ragazza, le hai mentito, l’hai lasciata sola… per la tua amica canna e per gli amici che te la offrivano…
Non sei andato a scuola, 3 anni a frequentare la stessa classe e non t’importava….
E adesso?
Adesso sei rimasto solo!
La tua famiglia non ti da più niente, a scuola non rendi e la tua ragazza si è stancata…. tutti si son stancati
E tu, a 16 anni ti senti un fallito e l’unica cosa che sai fare è chiedere i soldi a tua madre per farti una canna perché non puoi sopportare di star male…
A tua madre!
Pensi veramente che la tua amica canna ti risolva i problemi?
Quelli che tu credi problemi… son solo carezze! Perché di questo passo la vita ti riserverà solo tante sbadilate…
Ma sei ancora in tempo! Renditi conto che ciò che tu hai considerato amica, è solo la tua più gran nemica!
Pensaci! Non sei vecchio, non sei finito! Hai ancora tanta strada da fare!
La tua vita la puoi ricominciare!

L’inizio… della fine

sguardo-dolore-square
Si era ripresa i soldi che le aveva rubato dalla borsetta…. scendeva le scale… “Puttana, sei solo una puttana!
Ma te la farò pagare” Quelle parole le rimbombavano nella testa come un martello pneumatico… “Un giorno sarai vecchia, non avrai niente e mi cercherai… e io non ci sarò…”. Il magone le serrava la bocca, le riempivano gli occhi di gocce amare… “Si son puttana… per aver messo al mondo uno come te! Si son puttana per continuare ad amare uno come te!” stava per piangere, serrò i pugni e trovò la forza di continuare “Tranquillo, quel giorno non arriverà ami, piuttosto la morte”.
Parole crude, uscite per rabbia, lo sapeva, ma erano parole forti, pesante, penetranti, che facevano sanguinare il cuore molto più di una lama di coltello ben affilata…
Scese giù, gli occhi del marito infiammati di rabbia, gli occhi del suo piccolo che le chiedevano un sorriso… e trovò quel sorriso, un sorriso splendido… poi rivolta al marito “Bè, non stavi preparando un invito? Ma caro ti devo dire tutto io?” Strizzò l’occhio, come se niente fosse accaduto, come se niente fosse stato detto…
Preparò la cena… e chiamò tutti a tavola… tutti nessuno escluso, con quelle parole che continuavano a bombardare… a scatenare l’inferno nella sua mente… ma sorrise tutta sera, raccontando storie, essendo la più soave tra le donne…
Giunse la notte, la sua amica notte, quella che riusciva a darle pace, tranquillità, complicità…
Invece…
E invece pianse, pianse e pianse, fino a esaurire anche l’ultima lacrima, conscia che non sarebbe stata l’ultima volta… conscia che quello era solo l’inizio, l’inizio di quello che poteva ritenersi la fine…

La notte

La notte, quando tutti dormono, quando voci, problemi, svaniscono come per incanto!
Ed è questo che cerco la notte… semplicità,
Dovessi abbandonarmi al camino, al giocherellare delle fiamme, che pare si prendono gioco di te, penserei troppo… troppo…
Preferisco perdermi in stupidaggini, social,
programmi sobri in tv o in chiacchierate con chi,
inconsapevolmente mi fa dimenticare il mio mondo reale.
Amo la notte proprio perché complice del mio tornar bambina,
mi aiuta a non pensare,
così, per qualche ora riesco a dimenticare…

Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere

Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere

Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere (Seneca)…

Continua a rimbombarmi nella mente…

Un pensiero tanto lontano nel tempo eppur così importante per noi che viviamo nel presente!

Avere il potere di noi stessi… Credere in noi, nelle nostre decisioni, in ciò che siamo e in ciò che facciamo.

Non aver paura del giudizio altrui, perché noi siamo la nostra vita…

Se così fosse sarebbe un mondo senza apatia, un mondo di colori, un mondo da vivere, assaporare, gustare… godere del frutto più maturo…

Quel frutto… si ha paura a  cogliere e assaporar la pesca dell’albero vicino, maturato al sole… il succo fresco, dolce, che cola lasciando scivolare la goccia dolce lungo la mano… per ricader nel seno… candidamente, senza secondi fini… eppur così seducente…

Altri tempi, altre emozioni…

Oggi non più… solo immagini che scorrono veloci, parole ricercate, controllate con parsimonia, per paura di chi, per paura di cosa…

Diventando pecoroni, marionette, piccole cose che vagano nello spazio, impotenti, senza potere alcuno, neanche di noi stessi!

La stagione che è in me…

alla finestra
Mi affaccio alla finestra e fuori vedo un paesaggio spettacolare, ma freddo…
E sogno baci, coccole, e abbracci…

Mi affaccio alle porte del tuo cuore e dentro è caldo,
sento la primavera!
Non fa più freddo, sento il profumo dei fiori nell’aria,
il cinguettio degli uccelli,
il miagolio dei gatti in amore sui tetti…
Son pazza? Forse!
Ma so di vivere la stagione che è in me!
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    " Non chiedere al maestro cosa c'è oltre la porta, chiedi solo la chiave per aprirla. E' tutto quello che può darti... il resto dipende da te.
    ( Anonimo ) "

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