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Twitter: amore o non amore per i #social?

Twitter, Facebook, tanto per citare i più comuni, sono ormai parte della nostra vita quotidiana, sia che li si usi semplicemente per chiacchierare, sia che li si usi per fare business.

Nonostante ciò, da sempre sono stati e saranno considerati quasi “un patto col diavolo”.

Io personalmente, è da anni che sono un utente Facebook, da poco tempo (relativamente) seguo Twitter, solo da un anno Google+.

È vero che se usati in modo errato, i social possono essere un’arma, a volte letale, ma quali cose a questo mondo non lo sono, se usate in modo sbagliato?

Soffermandoci anche sulle piccole cose possiamo renderci conto che ogni oggetto che ci circonda, ogni parola che diciamo, può ledere la nostra salute o la nostra vita.

Cibo, auto, utensili da cucina, scale, tv, giornali, tutto è un mescolarsi di effetti positivi e negativi.

La vera ragione, è che i social sono per noi ancora qualcosa di non ben definito, di poco conosciuto, nonostante tutto, ancora non riusciamo a capirne bene il funzionamento e quindi ne abbiamo paura, se non terrore.

Proviamo a pensare a ciò che di positivo ci danno, almeno per un momento.

   Con Facebook, chattiamo, linkiamo frasi celebri e romantiche, condividiamo articoli, informazioni, i nostri ricordi, ritroviamo amici vicini e lontani, giochiamo. Molte persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in compagnia di Facebook.

    Twitter, più semplice come grafica, non è da meno!

Molte informazioni le ho scovate e pescate dai link condivisi dalle persone che seguono Twitter.

Ma non solo, attraverso il messaggio diretto (DM), comunico in modo personale con i miei amici. Ciò mi consente di non far sapere al mondo intero ciò che dico con loro. È la stessa cosa del messaggio privato su Facebook..

I DM possono, volendo essere sfruttati per la propria attività.

Come?

Postare una serie di link, può essere utile, ma non è detto che tutti i nostri followers li seguano o clicchino su quel link, anzi, a volte possono essere ritenuti invadenti se aprendo la pagina di Twitter, si vedono solo ed esclusivamente i post della medesima persona.

Twittare va bene , ma in maniera blanda e programmata.

Potrebbe essere utile Buffer

Attraverso i DM, si possono convincere i propri amici, al massimo 5 o 6 per volta a RT (retweetare) i propri link, con argomenti appropriati, e alto coinvolgimento nei discorsi

E se non c’è riscontro?

IL CONTENUTO è SCADENTE, DI POCA IMPORTANZA – se vogliamo avere il massimo riscontro da parte degli utenti dobbiamo cercare di trovare argomenti che attirino l’attenzione, fare ricerche su ciò che piace o non piace.

Controllare ciò che postano gli altri aiuta molto, ci fa capire quali sono le cose che i “twitterani”preferiscono.

Non tutti amano le stesse cose, trattare solo un argomento in particolare, causa monotonia, stanchezza con la conseguente mancanza di retweet. Ogni tanto può essere utile, retweettare i link di altri followers. Amplia le conoscenze e aumenta la curiosità.
USO DI SPAM – Cioè tutti quei messaggi automatici che sanno di poco personale. Certo può far comodo un messaggio automatico in caso di assenza, ma non è amato da tutti, è come dire, non me ne frega niente di te.

Opportuno sarebbe riprendere in mano la situazione e , se proprio non se ne può fare a meno, inviare poi un messaggio personale. Quantomeno, per far capire che siamo interessati al loro punto di vista.

TROPPI RETWEET – Come ho già accennato, i troppi link, disturbano. Si sta forzando la situazione. All’inizio forse può creare curiosità, ma poi, ci si sente invasi. Imparare a chiedere con rispetto e in punta di piedi. Organizzate i vostri rettwitt in maniera blanda, aiutatevi con Buffer.

NON PONETE COMPLETA FIDUCIA – Twitter non è solo uno strumento di condivisione e conversazione. Ma è anche un ottimo modo per imparare a conoscere le persone, con rispetto e fiducia. Ciò comporta maggiore interazione, maggior coinvolgimento e quindi maggiori probabilità di riscontri positivi.

NIENTE E NESSUNO E’ OBBLIGATO A DARCI – Viviamo in un paese democratico e ognuno è libero di fare ciò che vuole. Proprio per questa ragione, non dobbiamo aspettarci che gli altri facciano ciò che noi chiediamo loro. Sarebbe come imporgli le nostre idee. Non bisogna neanche prendersela se qualcuno non ci segue più, è normale che non tutti condividono i nostri pensieri. E non dobbiamo certo cambiare le nostre opinioni per gli altri!

Si può volendo arrivare a un compromesso, richiedendo un “dare per avere”, uno scambio reciproco di retweet,  o di condivisioni, o di pubblicazioni, o di commenti, in base alle proprie necessità. Evitare però la classica frase “ti seguo se mi segui” tipica dei bambini dell’asilo, poco professionale tanto meno sociale.

DA TENER A MENTE: i followers  si conquistano, non si acquistano!

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2 commenti

  1. Come sempre chiara, precisa e articolo interessante perchè hai dato un tuo punto di vista che a mio parere fa capire come occorre comportarsi su Twitter 🙂

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