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L’inizio… della fine

sguardo-dolore-square
Si era ripresa i soldi che le aveva rubato dalla borsetta…. scendeva le scale… “Puttana, sei solo una puttana!
Ma te la farò pagare” Quelle parole le rimbombavano nella testa come un martello pneumatico… “Un giorno sarai vecchia, non avrai niente e mi cercherai… e io non ci sarò…”. Il magone le serrava la bocca, le riempivano gli occhi di gocce amare… “Si son puttana… per aver messo al mondo uno come te! Si son puttana per continuare ad amare uno come te!” stava per piangere, serrò i pugni e trovò la forza di continuare “Tranquillo, quel giorno non arriverà ami, piuttosto la morte”.
Parole crude, uscite per rabbia, lo sapeva, ma erano parole forti, pesante, penetranti, che facevano sanguinare il cuore molto più di una lama di coltello ben affilata…
Scese giù, gli occhi del marito infiammati di rabbia, gli occhi del suo piccolo che le chiedevano un sorriso… e trovò quel sorriso, un sorriso splendido… poi rivolta al marito “Bè, non stavi preparando un invito? Ma caro ti devo dire tutto io?” Strizzò l’occhio, come se niente fosse accaduto, come se niente fosse stato detto…
Preparò la cena… e chiamò tutti a tavola… tutti nessuno escluso, con quelle parole che continuavano a bombardare… a scatenare l’inferno nella sua mente… ma sorrise tutta sera, raccontando storie, essendo la più soave tra le donne…
Giunse la notte, la sua amica notte, quella che riusciva a darle pace, tranquillità, complicità…
Invece…
E invece pianse, pianse e pianse, fino a esaurire anche l’ultima lacrima, conscia che non sarebbe stata l’ultima volta… conscia che quello era solo l’inizio, l’inizio di quello che poteva ritenersi la fine…

Aver paura di sentirsi donna…

Posted by Picasa

Il libro della vita

Posted by Picasa

La febbre

desiderio ardente

La febbre che ti sentivi dentro, caldo, vampate… eppure il termometro segnava -5°…

Era freddo, dovevi sentir freddo… Erano anni che sentivi freddo!

 

Aveva risvegliato i tuoi sensi, per gioco, per voglia, per necessità… per quel bisogno fisiologico maschile…

Ti aveva presa, frugata, ti aveva fatto ricordare l’incantevole sensazione di lasciarsi andare, di non avere il controllo della situazione…

Quel momento magico, seducente, primitivo, liberatorio, in cui niente conta, in cui esiste solo il piacere.

Poi niente più!

silenzio, quasi apatia.

Ma la febbre, ormai, era in te!

Ne avevi bisogno, sentivi la passione, la voglia che ardeva in te, quella passione che doveva essere soddisfatta a tutti costi…

Oddio cos’eri diventata?

Ti sentivi sporca, sporca dentro, come se avessi commesso il più orribile dei peccati…

Eppure… eppure volevi continuare… volevi, pretendevi sempre più…

Era come un virus che ti aveva invasa, colpita, doveva fare il suo corso e tu…

tu non potevi farci assolutamente nulla…

volevi le sue carezze, dolci, rude, tremolanti, ferme.

Volevi i suoi sguardi, sul tuo corpo…

Volevi il suo respiro che sfiorava il tuo collo…

Volevi quella dolcezza che si trasformava in violenza sublime…

La febbre aumentava… non pensavi ad altro…

i giorni passavano ed era il tuo chiodo fisso…

I pensieri, i desideri si accavallavano…

le paure le angosce… venivano… svanivano…

…..

Solo febbre, febbre che passa…

febbre che ritorna apatia…

insensibile, invulnerabile, intoccabile!

… e se un giorno non ci fossi più …!

goccia
Non cambierebbe niente…
il mondo continuerebbe a girare…
il tempo a scorrere…
La mia assenza sarebbe invisibile…
avrei vissuto senza lasciare un segno…
una goccia che evapora in mezzo al mare…
una goccia come tante…
tutto e…. niente….
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    " Non chiedere al maestro cosa c'è oltre la porta, chiedi solo la chiave per aprirla. E' tutto quello che può darti... il resto dipende da te.
    ( Anonimo ) "

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