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    Un forte abbraccio alla mia famiglia; a mio figlio, che con le sue "bricciole" (impossibile fargli capire l'errore ), mi ha dato l'ispirazione per il titolo del blog e al mio piccolo cucciolo che vorrebbe già scrivere al pc come la mamma!

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Mamma coraggio #2

Soffri e stai male. Cerchi di parlare, comunicare con tutti i mezzi che conosci, buone, cattive, ricatti, urla, sorrisi, ma ti rendi conto che ogni sistema è nullo, vano, come se fosse solo una scena di un film,durata pochi secondi e già dimenticata perché, una nuova scena, da film horror, ha già preso il sopravvento.
Arriva così, dopo numerose lotte, notti in bianco e fiumi di lacrime, l’amara e triste conclusione che, per salvarlo,per proteggerlo esiste un solo modo. Combattuta con te stessa, hai paura,. Hai paura di perderlo, di non rivederlo mai più….
Ma puoi restare inerme di fronte al fatto che, quasi sicuramente, ogni giorno può diventare maledetto, può essere il giorno che ti strappa, in modo brusco, malvagio, quel figlio che, nonostante tutto ami più della tua stessa vita?
No, l’inerzia non serve a niente, nonostante la tua gran voglia di scappare, di allontanarti per sempre da tutto ciò che ti circonda, da tutto ciò che ti ricorda quelle azioni, quelle decisioni completamente sbagliate.
Sai che esiste un solo modo per cercare di riparare, per cercar di riportare il sangue del tuo sangue sulla retta via. Metti da parte paure, dolori, vergogna e agisci.
Ed è a questo punto che ti accorgi della cattiveria delle persone. Ti giudicano, ti guardano sbieco, ti levano il saluto e ti lasciano sola nel tuo dolore, ti lasciano affogare nelle tue lacrime senza pensare, neanche per un istante che hai preferito parlare e non vivere nella menzogna, denunciando una grande piaga, che dilania, devasta moltissimi adolescenti, che erroneamente, si fanno forti, causa informazioni spazzatura pubblicate con tantissima semplicità sul grande Facebook.

Mamma coraggio #1

Una risposta dalla vita che non arriva… Pensieri che rimbalzano come palline da ping pong, che cercano alla rinfusa una misera risposta alla miriade di domande assillanti. Da sempre mi sono chiesta quale sarebbe stata la mia reazione nel caso avessi avuto dei problemi seri con un eventuale figlio. Poi è arrivato il primo figlio e,
quella domanda si è intensificata, quasi in modo ossessivo. Razionalmente ho sempre creduto di essere abbastanza fredda e capace nel riuscire ad affrontare determinate situazioni. Principi, modi di pensare mi convincevano che sarei stata in grado di riuscire a crescerlo con sani principi, idee e azioni basate sulla retta via. Quante frottole mi sono raccontata! Quanta ingenuità! Trovarsi di fronte alla cruda realtà che i figli non sono la nostra appendice, ma sono persone che seguono le proprie idee, che commettono i loro errori… Già, commettono i loro errori! Ed è proprio in queste occasioni, che ci si rende conto di quanto, in qualità di genitori, siamo estremamente vulnerabili. Ci sente impotenti, incapaci, in particolar modo quando si parla di adolescenti, una sorta di bimbi cresciuti, ancora bisognosi dell’aiuto genitoriale, ma troppo presi dalla società, dal volersi inserire in un gruppo, dal loro sentirsi già abbastanza grandi da poter decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Vedi che stanno commettendo l’errore più grande e più grave della loro vita, e soffri.

Paura della società, o paura di se stessi

Molte volte mi sento in balia delle cose che mi accadono intorno.
Cose che non hanno niente a che fare con la mia vita, ma che, in un qualche modo riescono a penetrare così a fondo nel mio io, tanto da farmici pensare per molto tempo.

Spesso, basta un film, un semplice film, visto per sbaglio alla tv, per inondare la mia mente di tante domande, di tanti dubbi…

Mi ritrovo così, sola con i miei pensieri a chiedermi se non sia io la persona contorta che, come Don Chisciotte, continua imperterrita la sua lunga battaglia inutile contro un nemico inesistente.
Rincorro, giorno dopo giorno, princìpi, morali, che non riesco a intravedere in altri, se non in maniera apparente, perché, al momento dei fatti, dei veri fatti, nessuno è disposto a sostenere ciò che predica a parole…
Nessuno…
Faccio un esame di me stessa…
Già, tra questi nessuno esisto anche io!
Tutto sommato anche io, in molte cose, non riesco a concretizzare ciò che penso veramente, ciò che esprimo a parole…
Le parole sono una cosa, ma i fatti?
Mi chiedo quindi, in quanti si preoccupano della società, di cosa chiede e richiede la società, e in quanti invece si preoccupano di esprimere chiaramente ciò che sono, ciò che desiderano e portano i propri ideali fino in fondo, senza preoccupazioni, senza rimorsi o rimpianti, consapevoli che possono girovagare nel nulla, soli, additati e giudicati…
E’ veramente obbligatorio dover rendere conto agli altri di tutto ciò che si vuol fare o dire, quando questo può ledere al massimo la stessa persona e nessun altro?

Paura della società, o paura di se stessi?
Forse nessuna delle due, o forse paura di entrambe…
Una cosa è certa per sentirsi liberi di sorridere davanti agli altri, senza sentirsi il dito puntato addosso, ci sarà sempre un grosso divario tra ciò che siamo realmente e ciò che mostriamo…

La paura, l’angoscia che ti assale

La paura, l’angoscia che ti assale, ti senti persa…
Ti svegli di notte, gli occhi sgranati nel vuoto della stanza buia.
Il cuore batte all’impazzata e

hai paura!
Non sai cosa fare,
non sai con chi parlare…
Parlare perché?
Non risolveresti niente.
Ti chiudi a riccio,
posizione fetale e cerchi di non pensare…
Ma le immagini scorrono,
non sono reali, non sono cose vissute,
solo pensieri…
eppur così reali, così veri…
E sai, lo senti che presto non saranno solo pensieri,
ma saranno la triste realtà,
cruda, orribile realtà
per la quale piangerai,
giorno dopo giorno,
ora dopo ora,
per il resto della tua vita!

Posted by Picasa

Lasciati trasportare

Nel silenzio della notte, dopo aver letto quel libro per niente casto, quel bicchierino di troppo che ti aveva liberata dal nervosismo giornaliero…

Le fiamme del fuoco ti invitavano a lasciarti andare…

Il tuo respiro seguiva il loro andamento, ora lento, ora frizzante… e tu, sola nella notte buia, sentivi lo stesso calore delle fiamme che lentamente bruciavano nel tuo ventre…

Cosa avrebbe pensato tuo marito vedendoti così, lasciva, con te stessa…

Avevi voglia di lasciarti andare.

Avevi voglia di liberarti di tutti quegli inutili tabù…

Volevi lasciar libero il tuo cuore, le tue sensazioni…

Solo tu e il tuo cuore, tu e le tue emozioni!

Fuori pioveva e le gocce dell’acqua sui vetri battevano il tempo… tic… tic… tic…

La voglia di provare a te stessa che il tuo corpo era ancora di provare forti emozioni era tanta…

Ma la pura di mostrale a te, di rifarle venire a galla…

Maledetta vergogna… maledetta società bigotta, che ti aveva imposto di nasconderti a te stessa…

Era ora di lasciarsi andare…

Era ora di far vibrare il violino che suonava dolcemente dentro di te…

Era ora di provare a te stessa che eri ancora viva dentro!
Posted by Picasa
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