Mi sono ritrovata adulta senza rendermene conto, in un mondo che non sento mio, in mezzo a persone che non hanno niente a che vedere con me.
Tra queste persone, stranamente ci sono anche io.
E’ come se vivessi una vita non mia, imposta da chi sa chi tanto per fare qualcosa, per non sentirmi completamente inutile, per poter credere che esisto veramente e che non sono semplicemente un numero fra tanti.
Mi guardo in giro e sembra di vedere un insieme di cloni che vagano alla disperata ricerca di qualcosa, di una ragione per sorridere, di un vero scopo per continuare a vivere.
Intanto gli anni passano e ci si sente ancora bambini, gli obiettivi prefissati sono ancora troppo lontani, forse non si raggiungeranno mai…
Troppo lunghi i tempi, si è costretti a restare in quel limbo in cui, insoddisfazioni della vita ti dicono che decidere cosa fare da grande, mentre l’età, gli anni, ti ricordano che stai raggiungendo la seconda giovinezza.
Ti consoli sapendo che non è mai tardi per imparare, che la vita si è allungata, che la speranza è sempre l”ultima a morire… bla… bla… bla
Ma devi lasciare spazio ai giovani, quei giovani che senti tuoi e che come te hanno iniziato quel lungo cammino verso il mondo adulto, rincorrendo un sogno un obiettivo già bocciato da un mondo al rovescio, troncato da una società passata che ha preso tutto nel suo presente per non lasciar niente e meno di niente al suo futuro.
Rimangono i sogni, finché morte non ci separi, rimane quella speranza che forse, un giorno, prima di morire?) uno dei tanti obiettivi possa essere raggiunto e vissuto negli ultimi cinque minuti di vita.
Crescere, un diritto negato, un dovere troncato…
Dolce giorno bella gente