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#Blog #italiano, completamente diverso da quello #americano. Fa la differenza

Una corsa sfrenata verso un sogno americano!

La storia si ripete! In continuazione.

I nostri antenati sognavano l’America e con 100 Lire speravano di cambiar vita, imbarcandosi per l’America, dove si promettevano soldi, posti di
lavoro, una vita meravigliosa.

Vi ricordate la canzone

 

Molti ci son riusciti, ma molti altri hanno ritrovato solo briciole, solo il necessario per non morir di stenti.

Oggi

Rincorriamo ancora il sogno americano. Non ci sono le Lire, c’è l’Euro. Non ci sono le navi, c’è Internet.

Ancora oggi speriamo di aver la stessa fortuna degli americani. E tentiamo e ritentiamo con mille modi. Il risultato è
sempre quello: due spiccioli che non ci bastano per pagare la connessione internet. Mille speranze, mille sogni buttati al vento.

Il blog

Il blog, magica
parola, che racchiude le speranze di molti.

Restiamo estasiati quando leggiamo i risultati di molti bloggers (americani), che praticamente vivono grazie
al loro blog e vivono anche bene. Il blog, di per se in America è un lavoro.

Alcuni Italiani, ci son riusciti. Ma la stragrande maggioranza, scrive, dice di farlo per
hobby, forse per negare la cruda realtà, che il blog in Italia è visto solo come un semplice passatempo.

Si scrive per ingrassare i siti che ci offrono quella pagina gratuita dove inseriamo le nostre semplici parole.

Si scrive per ingrassare le pubblicità, che noi mettiamo con la speranza di un click, per quei 2 centesimi che ci rendono felici.

Assurdo!

Eppure basterebbe solo cambiar mentalità, dedicarsi al blog, non come pagina da buttar giù due righe in croce. Non come diario personale e basta.

Se andiamo a leggere attentamente i blog americani, ci rendiamo conto che loro usano il blog come aula didattica. Nel momento in cui loro decidono di scrivere, è come se si rivolgessero a una scolaresca e volessero insegnare qualcosa.

Non ha importanza cosa.

Può essere anche una banalità, come obliterare il biglietto del tram!

Loro si pongono come persone che sanno qualcosa in più.

Si informano, ricercano e fanno loro l’argomento. Fanno si che chiunque legga quella pagina sia interessato a saper di più.

Non si limitano alla semplice spiegazione.

Loro sono i professori e gli utenti, gli alunni.

Ed è appunto questo che dovrebbe fare il blogger!

Il nostro compito dovrebbe essere quello d’informare gli altri, anche su argomenti già trattati, ma aggiungendo sempre qualcosa di nuovo.

Non si finisce mai d’imparare, quindi il blogger dovrebbe aggiornarsi sempre sull’argomento che vuole trattare, proprio come farebbe un insegnate scolastico.

A noi italiani invece, hanno insegnato  a creare piccoli post, 200, 300 parole al massimo, vagamente simili ad articoli pubblicitari.

Ma parliamoci chiaro, quanti di noi si soffermano realmente sugli articoli pubblicitari?

Ma veramente noi prima di fare un acquisto andiamo a ricercare l’opinione altrui, sapendo già in partenza che la maggior parte sono opinioni positive, perché così è
stato richiesto?

E inoltre, quanti di noi hanno veramente provato quel determinato prodotto prima di farne una recensione?

Sono pochi i prodotti che ho recensito per diversi siti che ho provato personalmente!

Posso affermare di aver fatto personalmente gli hobby che propongo nel mio blog!

Posso affermare di aver provato tutti i programmi di cui parlo in guide blog e social!

Il mio pc, poverino, ne ha pagato le conseguenze, ma adesso me la sta facendo purgare!

Non posso però dire di aver usato personalmente un rasoio da barba…. Avrò dei peli superflui, ma… mi sono solo informata!

Scrivere ciò che si conosce

È la cosa più importante per essere veramente credibili, per dimostrare realmente che abbiamo le capacità, di dare vere informazioni.

Quindi

1- informarsi,

2- aggiornarsi,

per essere certi che ciò che diciamo sia reale e non una semplice farsa per riempire quella paginetta, sperando che faccia audience.

Sarebbe come se andassimo dal medico per curarci e ci accorgessimo che non è aggiornato sugli sviluppi scientifici e continua a curarci solo con l’aspirina. Non
avremmo fiducia in lui, e cambieremmo medico.

Certo, il primo periodo, potrebbe anche essere che quell’articoletto ci porti qualche utente unico in più, e domani?

Crediamo veramente di riuscire ad arrivare a 10.000, 50.000, 100.000,…, 200.000 utenti unici, tanto da considerare il nostro blog come un vero e proprio
lavoro?

Non lo credo nella maniera più assoluta.

Prima cosa da fare

Se vogliamo veramente cambiare le sorti del nostro blog, e di conseguenza, la mentalità di chi ci segue, dobbiamo necessariamente cambiare la NOSTRA
MENTALITÀ!

Dobbiamo essere noi, i primi a voler cambiare modo di presentare il blog. Modo di esporci agli utenti, che non sono stupidi, e che spesso sanno più di noi.

Ricapitoliamo

– Scegliere il nostro argomento

– Aggiornarci, se necessario provare, testare

– Parlarne in modo chiaro, allontanarsi dagli schemi pubblicitari

– Cogliamo l’occasione che ci si presenta non come infinita, ma come passeggera, quindi da sfruttare al meglio

Lontananza

Ti sei buttata a pesce nel tuo lavoro, fino allo stremo.

Hai pulito, lucidato, modificato casa.

Non è servito a niente.

Il tuo pensiero, imperterrito correva sempre li. Era un chiodo fisso, un punteruolo affilatissimo che penetrava lentamente nel tuo cervello. (altro…)

Lontananza

Ti sei buttata a pesce nel tuo lavoro, fino allo stremo.

Hai pulito, lucidato, modificato casa.

Non è servito a niente.

Il tuo pensiero, imperterrito correva sempre li. Era un chiodo fisso, un punteruolo affilatissimo che penetrava lentamente nel tuo cervello.

Una fitta acutissima… un dolore soprannaturale.

Ti chiedevi perché l’uomo della tua vita si comportava così.

Perché affermava di desiderarti più della sua stessa vita, ma trovava sempre una scusa… meno male che non parlava di mal di testa, almeno lasciava a te questa scusa… anche se tu, in tanti anni di vita insieme non l’avevi mai usata.

Lo amavi, amavi star con lui, amavi far sesso con lui, amavi far sesso.

Ormai erano anni che c’era sempre una ragione per cui star con lui, provare forti emozioni, era diventato solo un sogno.

Un sogno, un desiderio sempre più forte, sempre più persistente… giorno dopo giorno, ora dopo ora. E se tu non ci pensavi… ci pensava lui a metterci lo zampino. Con le sue sfuriate per mancanza di un vero rapporto, ridotto a qualche incontro sporadico fuggi fuggi…

Pareva fosse convinto di voler ritrovare le vecchie emozioni solo lui.

Pareva che ti considerasse un piccolo robot, privo di emozioni…

“…per voi donne è diverso! Voi sapete sopportare di più!…”

Ma sentilo!

Ma sei veramente convinto?

Pensavi ai sogni sempre più ricorrenti, quasi ti vergognavi di ciò che stavi provando.

Hai provato mille e mille volte a parlargliene, ma immancabilmente il discorso cadeva su ciò che voleva e desiderava lui…

Ok… va bene…

Ma allora perché ogni volta una scusa?

E i bimbi, e la privacy, e il lavoro, e la salute, e l’economia… e la stanchezza…

Perché?

Continuavi a chiedertelo, a chiederglielo, ma non hai mai avuto risposta…

Eppure hai sempre saputo che lui voleva…

Forse quel suo cercare… quel suo comportamento di due anni prima era una chiara dichiarazione che voleva di più, che voleva nuove emozioni?

Quelle emozioni che hai saputo dargli solo quando per un po’, per riconquistarlo, hai deciso di aver un comportamento non del tutto santarellino?

Non riuscivi più ad andare avanti, troppe domande senza risposta!

Ti stava allontanando… e ti veniva sempre più difficile avere un contatto con lui, con lui che amavi tanto, ma che ti respingeva come donna…

Donna sola coi suoi desideri, coi suoi dolori, con i suoi sogni.

Quando si vuol parlare di #arte: arte MUKIMONO

Arte, espressione interiore, raffigurata, mezzo di comunicazione, in cui artista e pubblico entrano in pieno contatto
mistico.

L’artista che riesce a infondere nel cuore del pubblico emozioni diverse, sensazioni, brividi che attraversano la schiena. (altro…)

Quando si vuol parlare di #arte: arte MUKIMONO

Arte, espressione interiore, raffigurata, mezzo di comunicazione, in cui artista e pubblico entrano in pieno contatto
mistico.

L’artista che riesce a infondere nel cuore del pubblico emozioni diverse, sensazioni, brividi che attraversano la schiena.

Nessun contatto diretto, nessuno scambio di pensieri.

Musiche, dipinti, plastici e non solo.

L’espressione artistica va diffondendosi sempre più. Nuove idee, nuovi modi di vedere l’arte.

E non c’è che dire, stupiscono, lasciano affascinati, col fiato sospeso.

Basta un niente, basta ciò che si ha in casa e tanta fantasia per creare dal nulla qualcosa di veramente meraviglioso, sublime.

Sembra quasi impossibile da crede che da semplici cose possano sorgere delle magnifiche creazioni. Dal nulla possa spuntare un’opera.

Qualcuno in passato disse “Non sono io a creare, ciò che appare alla fine era già presente, appartiene alla stessa materia, io sono solo l’artefice che l’aiuta
a venir fuori”

Quasi a voler dire che la materia ha vita, vede, respira,…

Non verrebbe da pensare che sia realmente così guardando queste immagini?

Frutta che prende forme, grazie alla magica mano dell’artista, trasformandosi in vere opere d’arte! Animali, piante, persone, fiori, compaiono dal nulla, con una
semplicità unica.

     

       

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    ( Anonimo ) "

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